venerdì 17 aprile 2020

......... VIRUS MUTEVOLE .........


INEFFICIENZA DI UN VACCINO

di Maurizio Troccoli



Virus mutevole
Recenti scoperte sostengono che siamo di fronte a un virus fortemente mutevole, che compie piccole correzioni, ma in vasta scala e che quindi, potrebbe mutare fino al punto da rendere inefficace il vaccino oltre che non proteggere coloro che si sono immunizzati. Sono stati da poco resi noti studi che dimostrano come il ceppo cinese e quello europeo-americano siano ben distinguibili tra loro e questo emergerebbe dall’analisi dei loro genomi. In Europa e negli Usa – spiega un articolo di Repubblica a firma di Elena Dusi -, in particolare, leggendo l’Rna lettera per lettera, i ricercatori hanno scoperto delle mutazioni che lo renderebbero più mutevole e potenzialmente contagioso.

La scoperta «Analizzando 220 genomi del virus – è scritto -, fra le migliaia sequenziate e pubblicate online dagli scienziati di tutto il mondo, i ricercatori italiani e americani hanno puntato l’attenzione sulla mutazione dell’enzima della polimerasi: ‘Nel nostro database – scrivono sulla rivista Journal of Translational Medicine – la prima comparsa di questa mutazione è del 9 febbraio in Gran Bretagna, quando un drammatico incremento dei pazienti infettati in Europa viene registrato dall’Oms’. Circolando e replicandosi in un numero di individui così grande, come sta avvenendo oggi, le possibilità di mutazione non fanno che aumentare ulteriormente. Cambiando leggermente i suoi connotati, c’è il rischio che un giorno il coronavirus diventi irriconoscibile per la memoria del sistema immunitario (nelle persone guarite o vaccinate) o che impari a resistere ai farmaci».

Ricerca verso antivirali Contro l’enzima polimerasi sono infatti diretti molti degli antivirali usati oggi negli ospedali. E’ il convincimento che porta a virologi come Giulio Gallo a dichiarare che sarebbe forse opportuno aspettarsi di più dalla ricerca di antivirali specifici che non da un vaccino che rischierebbe, come accaduto per l’Hiv, di non essere efficace rispetto alle mutazioni del virus. Secondo il virologo Gallo, in campo restano anche le ipotesi che il virus «potrebbe sparire completamente come la prima Sars; ricomparire come la Mers, ma in maniera regionalizzata o diventare stagionale come l’aviaria. Per questo serve una cura più che un vaccino».

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