mercoledì 12 settembre 2018

ATTENZIONE AL BIO-FALSO-BIO








BIODISTRETTO






Ennesimo viaggio presso il 1° Bio-distretto d’Italia.


Provando dolore ed anche sconforto e rabbia immediata nel vedere che nel Bio-distretto, qualche azienda di Bio ha ben poco. Credevo nel Biologico, con la mia convinzione lo sostengo da anni, avendo avuto scontri verbali anche duri con gli scettici. Diranno, “ Lo dicevo io che il BIO è tutta un fregatura solo per prendere più soldi”.

Perché molti disonesti usano truffe nel BIO ed è ovvio che non possiamo e vogliamo fare di tutto un’erba un fascio.
Non possiamo neanche accettare però che avuta la certificazione, un’azienda si senta per legge, autorizzata ad utilizzare sostanze cancerogene per produrre alimenti che mangiamo ogni giorno, pesticidi che permangono nell’ambiente per decenni, causando danni all’ambiente stesso e alla salute.

La persistenza di queste sostanze e i potenziali rischi ambientali hanno favorito una crescita esponenziale delle ricerche sui loro effetti (Köhler e Triebskorn, 2013) che, come è ormai chiaro, sono vari e diffusi.
Si parla di lento avvelenamento del pianeta, ossia una esposizione cronica a cui tutti noi siamo esposti, a basse dosi per lunghi periodi. Una esposizione che inizia da bambini che oggi si ritiene essere tra le cause possibili di patologie tumorali e neuro-degenerative. Sono tante sostanze diverse, ormai presenti nell’aria e nelle acque e nel cibo. Un report di Legambiente (Pesticidi nel piatto 2015) documenta la presenza di multiresiduo ( fino a 15 sostanze diverse in un unico alimento l’uva),

il report di GreenPeace sui meleti intensivi ( 2015), che ci documenta la presenza di una elevata contaminazione nelle acque e nei campioni di terreno limitrofi ai terreni trattati , la presenza di 13-18 sostanze diverse (e l’Italia è con val di Non e Valtellina,

è quella col maggior numero di residui trovati), tra cui il clorpirifos, noto interferente endocrino, già vietato in USA per i gravi danni ad esso associati sul cervello dei bambini, ma permesso in Europa e Italia) e che in alcuni punti ha superato i livelli ammessi per la qualità delle acque (SQA). E parlando di acque, il report dell’’ISPRA ha evidenziato che quelle superficiali (fiumi, laghi, torrenti) contengono pesticidi nel 64% dei 1.284 punti monitorati (nel 2012 erano il 57%), quelle sotterranee nel 32% dei 2.463 punti studiati (erano il 31% nel 2012).
Solo un campione superficiale su cinque in Italia non è solo contaminato e la pianura padano-veneta, risulta la più inquinata ed i dati oggi sono triplicati.
Si sa, basta aumentare il livello di tolleranza e tutti hanno la coscienza pulita.
Fra le sostanze rilevate maggiormente c’è il glifosato, insieme al suo prodotto di decadimento, l’Ampa, nelle acque superficiali l’AMPA si rileva nel 41% dei campioni analizzati mentre il glifosato nel 19%), nonostante vengano ricercate solamente in due regioni: Lombardia e Toscana (Campania e Puglia?).
Questo è un evidente segno che qualcosa ci è sfuggito di mano senza controllo, ma non fa il dovuto scalpore.
Cosi mi viene da dire che ci sono truffe palesi e ci sono provvedimenti che a volte appaiono come utilissimi, ma poi si rivelano comunque scappatoie a favore dei pesticidi.
Dall’ambiente, il probabile cancerogeno passa al cibo e dal cibo passa a noi e la cosa sembrerebbe molto diffusa, ma allora, Il principio di precauzione dov’è? Se le truffe nel biologico, giustamente in alcuni fanno accendere il dubbio e la sfiducia a ragione verso un settore in crescita ma che ancora necessita di qualche messa a punto.
Colpevoli anche alcune P.A. locali, che collaborando in attivo con aziende (sicure?) alla promozione a alle concessioni di certificazioni facili.
Sono le autorità preposte a verificare che alle coltivazioni Bio, in prossimità di aree intensamente coltivate, vengano revocate le autorizzazioni ai fregi di Biologico. Ben vengano le denunce fatte per smascherare i furbi e truffatori. Si auspicano controlli serrati e pene esemplari a coloro che pur certificati Bio produttori, perseguono solo la strada del facile guadagno. Basta attentati alla salute dei tanti.




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